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a verona si va a incontrare gli amici, ad assaggiare, a conoscere persone, a camminare tanto, a progettare programmi, a non rispettarne nessuno.
non ho avventure da raccontare, solo bottiglie.
il rubino di fabbrica di san martino, un sangiovese toscano. mi piaceva l’etichetta, non ho fatto a tempo ad assaggiarlo. posso però testimoniare che il bianco che si vede in secondo piano era buono di molto.
stefano menti è per me la bella sorpresa di quest’anno. conoscevo solo un paio di suoi vini, ora so che sono tutti molto buoni, dalle bollicine ai passiti. nota d’obbligo per il dosaggio zero 2011, credo da uve durella, molto bevibile e affatto banale, di grande freschezza e sapidità.
di tutti i cannonau di alessandro dettori il tuderi è probabilmente il mio preferito. non lo assaggiavo da un paio di anni. elegantissimo, lunghissimo, salatissimo. è uno di quei vini non facili ma che mi lasciano la bocca contenta.
con dispiacere annoto che questo vino, cabernet franc in purezza di proprietà sperino, non si chiama più ‘l franc bandit. per motivi sui quali non mi dilungo la parola bandit è stata censurata e così l’annata 2009 si chiama solo ‘l franc. come ho detto a luca, credo che questo sia il miglior franc che lui abbia mai prodotto e, forse, il suo miglior vino di sempre.
il villero di oddero, sempre di alto profilo, quest’anno è forse il più buono tra i loro cru di barolo. certo, bisognerà attendere ancora qualche mese per avere un’idea più precisa e [ari-certo] io sono più rocchista che villerista. tuttavia qui non ci si sbaglia mai.
come non si può sbagliare con le riserve di barolo di cavallotto. quest’anno per me la vignolo (2009) supera di un’incollatura la vigna san giuseppe (2008).
vietti celebrava la 50esima vendemmia del rocche di castiglione, il capostipite dei cru del barolo. avevo anche fotografato la bottiglia. tuttavia il loro lazzarito anche quest’anno è per me il primo della classe.
un ricordo di gaston hochar, scomparso prima del capodanno scorso durante una vacanza. era andato a fare una nuotata, lo hanno ritrovato dopo tre giorni.
chiudo, come ogni anno, con il mio vino del cuore. il percarlo 2011 della fattoria san giusto a rentennano.
avevo terminato il corso di primo livello ais e tutto mi sembrava nuovo e buonissimo. brancolavo sorridente [ebete] tra rossi [sopratutto] e bianchi [pochissimi], quando assaggiai il mio primo percarlo, annata 1999.
e capii che non avevo capito niente.